Descrizione del progetto no profit, Napoli “Dai Decumani al Rione Alto”
“Dai
Decumani al Rione Alto” è un progetto no profit
dell’associazione culturale No Comment.
Un contributo per documentare visivamente l’amalgama sociale e urbana
della Napoli che sta cambiando. Una città inglobata tra percorsi culturali,
turistificazione selvaggia e Quiet
Zone. Il risultato è un reportage di
oltre 500 fotografie, registrate tra i vicoli del centro antico e la comunità
collinare del Rione Alto.
120 di queste foto sono state inserite in due
“foto-calendari”, formato PDF – il primo è intitolato Decumani & dintorni ,
il secondo Napoli Rione Alto . Entrambi
diventano una mostra fotografica per 365 giorni. - Alcune immagini del
calendario “Decumani & dintorni” sono di anni fa, necessarie per
ricostruire la memoria visiva degli ultimi decenni vissuti dal centro antico,
mentre quelle inserite nel calendario Napoli Rione Alto, sono tutte attuali. Il
progetto ha richiesto, tra ricerca, documentazione visiva e post produzione,
circa 18 mesi. Il progetto non è
sponsorizzato ne tantomeno patrocinato da nessuno - I due “fotocalendari” sono
scaricabili gratuitamente e senza richiesta di dati personali, dal sito dell’associazione
(www.associazionenocomment.blogspot.it )..
Info: ufficiostampa.nocomment@gmail.com
Antonio
Alfano , presidente associazione culturale No Comment
Associazione
culturale No Comment, vicoletto 2° Limoncello 21 – 20138 Napoli info 356681457 -
Napoli 28 dicembre 2024
Approfondimenti
progetto prima parte
Napoli, tra
passato e presente
Fondata dai Greci
nel 470 a.C., Napoli è stata una delle città portuali più importanti del
mediterraneo, fondamentale nella trasmissione della cultura greca. Nel VI
secolo a.C. i greci fondarono sull’isolotto di Megaride (dove c’è adesso il
Castel dell’OVO), la città di Partenope. Da allora la città ha subito,assimilato
e conservato sia culturalmente sia architettonicamente tre millenni di
occupazioni, che riportiamo nell’ordine dei “Governi Storici” che l’hanno
governata: Greci,
Romani, Eruli, Ostrogoti, Bizantini, Ducato di Napoli, Regno di Sicilia
dinastia Normanna, Sveva e Angioina, Regno di Napoli (Angioina, Aragonese, Spagnola) , Repubblica
Napoletana, Regno di Napoli dal 1713 al 1799, Repubblica Partenopea 1799, Regno
dei Borbone 1806/1816 e Regno delle due Sicilie fino al 1861, poi Regno
d’Italia fino al 1946 e infine l’attuale Repubblica Italiana.
Dopo
gli anni oscuri del dopo terremoto, durante i quali la città diventò ostaggio della
criminalità tribale e di una pandemia da eroina, che provocarono la distruzione
di migliaia di famiglie del ceto sociale più povero e soffocato nel degrado
urbano gran parte dei quartieri storici della città finalmente, nel 1991
qualcosa cominciò a reagire al declino. Due manifestazioni , la prima
denominata Machina ludens organizzata dall'Unione Musicanti
Napoletani, patrocinata dal Ministero del Turismo, dal Provveditorato agli
studi e dalla Confcooperative, programmò visite ai monumenti e concerti durante
le cinque domeniche di maggio, mentre la seconda rilanciò, con una grande mostra
di antiquariato il recupero della
memoria storica partenopea. Manifestazioni che fecero da apripista, nel 1992,
all’iniziativa della Fondazione Napoli Novantanove, presieduta dalla dottoressa
Mirella Barracco, denominata “Napoli monumenti porte aperte”. Dal 1995, dopo
tre anni di successo, l’evento è stato adottato e pianificato annualmente dal
comune di Napoli.
Il
centro antico di Napoli è il primo nucleo storico della città. È il più vasto
d’Italia e, con i suoi 17 km² dei complessivi 117,27 km² dell’intera superfice del territorio comunale
è uno dei più vasti siti UNESCO d’Europa . Con oltre 284.884 residenti, la seconda,
la terza e la quarta municipalità , ospitano gran parte del patrimonio architettonico
del sito UNESCO - . Patrimonio che per decenni è stato abbandonato all’incuria,
al vandalismo e alla depredazione, finché associazioni e comitati hanno cominciato
a creare progetti di resistenza culturale contro la barbarie dell’inciviltà, recuperando
monumenti e siti, attraverso restauri autofinanziati o sponsorizzati. Encomiabile il contributo reso
dall’associazione Incontri Napoletani, guidati dalla compianta scrittrice Tina
Giordano Alario, che ha ridato decoro con il restauro, alle guglie di San Gennaro e di San
Domenico, alla Ruota degli Esposti, ai cavalli russi di palazzo reale e a
diverse tele di pregio, tra le quali quella di Massimo Stanzione esposta nella
chiesa delle anime del Purgatorio in via Tribunali dove, all’interno dell’Ipogeo l’associazione allestì
nel 2000 una interessante mostra fotografica sulla Napoli del quotidiano. Nel
2019 una decina, tra associazioni e comitati, aderì al progetto Angeli del bello, per ripulire
alcuni monumenti deturpati dai vandali, tra cui la facciata del campanile della
Basilica di San Lorenzo Maggiore. Un’altra associazione, denominata ASCA (
Associazione per lo Sviluppo del Centro Antico) elaborò un progetto in
collaborazione con gli studenti dell’istituto d’arte Palizzi, per promuovere il
senso civico, attraverso schizzi creativi su manifesti colorati, mentre “I
Sedili di Napoli”, associazione molto attiva, con finalità di solidarietà
sociale e valorizzazione dei beni d’interesse tradizionale storico ed artistico
nel centro storico, ha ultimamente portato nelle strade del quartiere Sanità la
“Processione dei Frati morti e delle anime perse”. E come non ricordare l’instancabile
e combattivo Comitato Portosalvo che opera a difesa del patrimonio
architettonico o il persistere dell’associazione “Oltre i resti” nel promuove storia e percorsi
culturali della città. E poi ci sono gli artigiani, tanti. Dal piccolissimo e
grazioso museo dell’arte tipografica sulla strada dell’Anticaglia, del maestro Carmine Cervone, al laboratorio
creativo e ribelle dei fratelli Scuotto in via Nilo, alla grotta dei ciclopi
dei Cretella in vico Cinquesanti e tanti altri. Purtroppo nonostante la mobilitazione
culturale delle associazioni e dei comitati e le attività di “resistenza
artigiana”, il centro antico continua a soffrire di invivibilità, soffocato da
migliaia di tavolini, ammorbato dalla puzza di frittura, dalla mancanza di
bagni pubblici, strapazzato dalla movida scostumata e vandalizzato dalle baby
gang annoiate, in cerca di risse. Con il Comitato Diritti Essenziali abbiamo suggerito
diverse volte, a gli assessorati competenti,
l’Istituzione della polizia turistica e del vigile di prossimità, rendendoci
disponibili a pagare i costi del Servizio. Il suggerimento
non è mai stato preso in considerazione.
Tempo fa i residenti dell’Anticaglia, segnalarono il furto continuo dei mattoncini
dalla parete esterna del teatro di Nerone, praticato dai turisti con i martelletti
da rocciatori. La zona continua a essere poco vigilata, come anche i vicoli a
ridosso di via Mezzocannone e della Università Orientale, spesso teatro di
risse e aggressioni. L’ultima stramberia che abbiamo segnalato è stato il fenomeno “dell’usato sospeso” in
piazza Bellini. Biancheria usata appesa agli alberi, stranezza inventata da un
ragazzo africano per sbarcare il lunario, il video è anche su you tube. Per quanto riguarda il fenomeno della vendita in
strada di merce contraffatta, dei venditori itineranti di cuorni, di calzini e
di pappagallini mutilati , è un’altra endemica storia, che rimandiamo al
prossimo progetto sulla sopravvivenza urbana.
“Dai
Decumani al Rione Alto” - Approfondimento progetto seconda parte –
“Napoli
Rione Alto 2025”
Napoli
Rione Alto 2025 è un “calendario reportage” che
documenta, attraverso appunti visivi,
il quotidiano del quartiere collinare di Napoli e racconta la sua
storia. Il progetto, senza scopo di lucro, è realizzato dall’associazione culturale NO COMMENT, fa parte del progetto
denominato “Dai Decumani al Rione Alto”, non è patrocinato, ne
sponsorizzato. Il Rione, per molti
napoletani delle zone popolane è sempre stato pensato come “ o’ post addo
stann’e signur ” , un luogo dove il caos dei tavolini selvaggi, la puzza di
frittura, la marea umana della movida scostumata e il vandalismo della noia,
non arrivano perché, sempre per convinzione popolana, e “signur tengono e conoscenz”. Ma non è
così! Il Rione Alto è un esempio di come, al di la dello status sociale dei residenti,
i cittadini del centro e della periferia sono spesso accomunati dalla mancanza
di una democrazia partecipativa, necessaria per migliorare attraverso il
dialogo propositivo con il governo locale, la convivenza civile e la sicurezza
urbana dei cittadini. Problematiche come la rimozione dei rifiuti e lo
spazzamento delle strade, la viabilità e i parcheggi, i trasporti, la gestione
del verde e la presenza di paranze vandaliche, sono le criticità condivise, chi
di più chi di meno, dalle dieci Municipalità cittadine. Per far fronte a tali criticità
sono nati comitati e associazioni in tutti i quartieri napoletani. Nel Rione
Alto agiscono realtà di promozione culturale, solidale e sportive, come il
nuovo circolo culturale Cangiani, la parrocchia di Santa Maria di
Costantinopoli, la Polisportiva Pro Cangiani e la pagina Facebook denominata
cittadinanza attiva del Rione Alto. Tutte interagiscono con i residenti per
promuovere iniziative atte a migliorare la vivibilità del quartiere. Rione Alto
2025 è il primo calendario di comunità pubblicato in Italia, il primo di un
progetto finalizzato a rendere visibile il quotidiano dei Rioni e dei Quartieri
di Napoli, rapportato con la realtà del centro città, attraverso mostre fotografiche e reportage.
Il calendario “Rione Alto 2025” riproduce 62 foto, è
scaricabile gratuitamente, in alta definizione PDF dal sito www.rionealto.blogspot.it o dal sito dell’associazione www.associazionenocomment.blogspot.it
. Non sono richiesti dati personali. È un
progetto culturale no profit, realizzato per testimoniare, attraverso
gli appunti visivi del quotidiano, il
senso di comunità e i valori della convivenza civile condivisi nel rione, che
conta meno di 20mila residenti. E’ il
primo calendario di comunità realizzato e reso accessibile gratuitamente in
Italia, non è sponsorizzato, ne
patrocinato. Realizzato rispettando la normativa sulla privacy
Rione
Alto, tra ieri e oggi
Il Rione Alto fa parte della V Municipalità del Comune
di Napoli, l’area è conosciuta anche come zona ospedaliera per la presenza di
quattro Aziende sanitarie di eccellenza e sorge sulla parte alta della
collina del Vomero. Si sviluppò tra gli anni 60’ e 70’ su terreni ancora
liberi dal vincolo di non edificabilità, da un progetto realizzato dall’ingegnere Corrado Ferlaino, ex presidente del Napoli e
dal suo socio Enrico Verga , che comprarono gran parte dei suoli edificabili
sparsi tra i Colli Aminei e Cappella Cangiani. E fu proprio Ferlaino a
denominare il complesso residenziale “ Rione Alto”, quasi un vezzo nobiliare
per un territorio a vocazione agricola, conosciuto da sempre come collina dei
Cangiani. In pochi anni i palazzoni di sette piani sostituirono casali e
fattorie, diventando la residenza di centinaia di famiglie della media
borghesia, di professionisti e accademici. Il valore degli immobili salì alle
stelle, facendo la fortuna economica dei due imprenditori. Il Rione Alto è una
delle prime stazioni realizzate per la metro collinare, con ben quattro
accessi, l’area è servita dagli svincoli della tangenziale, ma non ha un
servizio di trasporto autobus, nel Rione. Nell’emiciclo dell’ospedale
Cardarelli, in via del Serbatoio allo Scudillo, è allocato uno dei primi orti
urbani della città. L’orto, realizzato da ABC Napoli, sovrasta il più grande
serbatoio d’acqua potabile di Napoli, visitabile grazie ad un percorso museale
realizzato dalla stessa ABC in uno dei siti più strategici ed operativi per la
gestione del servizio idrico della città. Attraverso il percorso museale è
possibile conoscere alcuni “segreti” dell’Acquedotto di Napoli, tra antiche
planimetrie e moderni contatori, dall’Acquedotto di Serino del 1885 all’attuale
Telecontrollo, “vivendo” in tempo reale, l’operatività dei professionisti di
ABC. Le visite al Museo dello Scudillo sono possibili tutto l’anno e sono
gratuite, previa prenotazione al n.0817818172, per scuole ed associazioni. Le
aperture alla cittadinanza sono invece “annunciate” da ABC attraverso il sito web e le pagine Social. A ridosso del Policlinico, nella zona di
Largo Cangiani, ci sono i resti di una chiesetta, fatta erigere alla fine del
cinquecento dalla famiglia Cangiani, contenente un’icona di Santa Maria di
Costantinopoli. Verso la fine degli anni 70’, alla piccola chiesa fu affiancata
una struttura più grande, su un progetto del giovane architetto Alberto Izzo. La parrocchia, autonoma, è
denominata Santa Maria di Costantinopoli, al suo interno è possibile ammirare
il crocefisso ligneo di Michelangelo Naccherino (VI sec)
Nel 1999, in uno slargo di via Freud, è
stata collocata una statua dedicata all’attore Antonio De Curtis, con una
cerimonia inaugurata dalla figlia Liliana, l’area è conosciuta come
Piazzetta Totò. Nel 2008 per tutelare la statua dai ripetuti atti vandalici è
stata posta una recinzione all’aiuola.
Su via Domenico Fontana i giardinetti, intitolati all’attrice Tina Pica,
fanno da ingresso al parco Agricolo- Didattico Salvatore Buglione, inaugurato
il 22 maggio 2010, tra il verde ci sono giostrine per i più piccini e panchine
per gli adulti. Durante le fasi di potatura degli alberi, è consentito
raccogliere da terra i limoni caduti. Nelle vicinanze s’incontrano due ville
della vecchia Via Montedonzelli, sono villa Paradiso, dove sembrano esserci
affreschi di Luca Giordano e villa Donzelli, del Barone Giuseppe Donzelli, un
nobile che appoggiò la rivolta di Masaniello,
Anche su via San Giacomo dei Capri,
esistevano alcune ville , come la famosa villa Tammaro del Ministro del re
Pasquale Grippo, e a seguire villa Clemenza, Villa Pellerano, Villa Tafuri,
Villa Giordano e Villa Valentino utilizzata nella sua parte interrata come
ricovero antiaereo durante la seconda guerra mondiale, tempo fa è stata
restaurata dagli eredi. Nella parte alta
della via si notano i resti di una Cappella ottocentesca. Sui giardini di fronte al pronto soccorso del
Cardarelli, da poco affidati alla cura della vicina “pompa di benzina,” si è
stabilita una piccola comunità di senza fissa dimora, sono persone tranquille,
tra loro c’è un appassionato di botanica che cura il terreno e coltiva
piantine. Nel quartiere la raccolta differenziata è praticata dalla maggior
parte dei residenti, la tutela del verde è incoraggiata dalle associazioni con
continue iniziative e la passione per gli animali domestici (quasi ogni nucleo
familiare ha un amico pelosetto), ha favorito l’apertura di diversi ambulatori
veterinari e Pet Shop
Da alcuni anni la turistificazione ha
provocato, in centro città, l’innalzamento dei prezzi degli immobili ed è
diventato difficile trovare case in affitto.
Dal 2020 il Rione Alto continua a registrare l’arrivo di nuovi
residenti, l’apertura di B&B e casa vacanze. Gli studenti fuori sede hanno
difficoltà nel trovare alloggio, stesso problema per chi progetta l’apertura di
uno studio professionale. Nel Rione va sviluppandosi una planimetria sociale
più aggressiva, che sta mettendo in crisi il vivere quotidiano di una comunità
in gran parte rispettosa del senso civico. Sono in aumento gli episodi di
vandalismo praticati da giovanissimi a danno di auto e cose, si svolgono corse
illegali di moto durante le ore notturne e, tanto per la cronaca, nei mesi
scorsi un tizio, armato di martello e chiave inglese, se ne andava in giro per
il Rione a caccia di teste da spaccare, durante una delle sue scorribande il
soggetto, poi individuato e fermato dalle forze dell’ordine, ha provocando il
trauma cranico a un 51enne. Diversi residenti lamentano il disturbo provocato
dai negozi che usano accompagnare l’attività di vendita con musica ad alto
volume e l’inquinamento acustico prodotto dalle ditte di ristrutturazione edile
che lavorano senza rispettare le fasce orarie di riposo. Inoltre da qualche
tempo, in tarda serata, gironzolano
schiamazzando e buttando a terra di tutto, tra via D.Fontana, via
Palermo, via Fragnito, via Freud e piazzetta Totò, gruppi di ragazzini. Sono
spariti dagli androni quasi tutti i portieri, le storiche garitte destinate al
portierato sono dismesse al 70%, e vengono utilizzate come piccoli depositi
condominiali. Positivo, invece, per i
gestori di ristoranti e pizzerie, la presenza dei turisti ospiti nelle
strutture ricettive B&B e case vacanza, che spesso preferiscono mangiare
una pizza o un piatto di spaghetti nella quiete del Rione, invece che nella
baraonda della movida del centro storico. La qualità del cibo è buona e i
prezzi sono ragionevoli. Non mancano i
supermercati alimentari, i negozi di abbigliamento e i casalinghi, le
cartolerie, i barbieri e i parrucchieri, i bar e le pasticcerie, le pescherie,
i fruttivendoli e i fiorai. Ci sono persino l’arrotino e il venditore di frutta
esotica, itineranti. E, fatto gradito, nel quartiere non esercitano i
parcheggiatori abusivi, ma persiste un mistero su via Palermo, da sgamare con
l’APP MAPPE.
A cura di Patty e Antonio – patty.antonio@gmail.com Associazione culturale NO COMMENT - associazione.nocomment@gmail.com - Progetto “Dai Decumani al Rione Alto” 2025